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LA CASA COLLETTIVA. esperienze dell'abitare

E’ una narrazione selettiva per immagini, non cronologica, sulle esperienze eretiche dell’abitare dell’ultimo secolo dislocate nel tempo e nello spazio della cultura occidentale.

I progetti considerati sono il risultato di particolari combinazioni, che vedono interrelate le figure del tecnico, della committenza e degli abitanti con l’apertura di uno spazio politico di prefigurazione e costruzione dell’altro, ora liberatorio, ora tragico, ora sognante e dolcissimo:

La Vienna Rossa capitale e prigioniera dell’impero, la rivoluzione d’ottobre e il primo piano quinquennale, la settimana rossa di Roma e l’organizzazione dei sindacati, l’Italia del dopoguerra ed il programma INA CASA, l’istituto IACP, l’autunno caldo e la favela cilena.

L’unità discorsiva è anche una riflessione lungo la linea dell’ironia sul ruolo dell’architetto:

dal Karl Marx Hof e la Domkomuna, come esperienze di progettazione totale, che mettono in campo linguaggi architettonici, discorso politico e prefigurazione di stili di vita; al quartiere d’abitazione Quinta Monroy che pone al centro del progetto l’autocostruzione e la scomparsa(?) del tecnico.

“La Casa Collettiva, esperienze dell’abitare” è l’intervento del gruppo Labò alla tavola rotonda “Fabbricando Case, le declinazioni dell’abitare” promossa dal Comitato Studentesco di Architettura il 23.05.2006 presso la Facoltà di Architettura di Roma Tre.