Fossato
Il confine è un solco che il vomere
, trascinato dall’aratro traccia nella terra. Questa traccia chiusa
su se stessa, delimita per la prima volta uno spazio, lo toglie dal nulla,
dall’infinito, gli attribuisce una dimensione. Lo rende allo stesso
tempo vivibile e inconfondibile.
Disegnare con l’aratro il confine significa suggellare il rapporto tra
la terra e il cielo. ; il sito non è scelto dagli uomini, ma è
rivelato dagli dei e colui che traccia il solco è un sacerdote più
che un sovrano. (Zanini,
Significati di confine)

Una vita sconosciuta si mostrava improvvisamente ai nostri occhi.
Quelle trincee, che pure noi avevamo attaccato tante volte inutilmente, così
viva ne era stata la resistenza, avevano poi finito con l'apparirci inanimate,
come cose lugubri, inabitate da viventi, rifugio di fantasmi misteriosi e terribili.
Ora si mostravano a noi, nella loro vita. Il nemico, il nemico, gli austriaci,
gli austriaci!... Ecco il nemico ed ecco gli austriaci. Uomini e soldati come
noi, fatti come noi, in uniforme come noi, che ora si muovevano, parlavano,
prendevano il caffè, proprio come stavano facendo,
dietro di noi, in quell'ora stessa, i nostri stessi compagni.
Strana cosa. Un'idea simile non mi era mai venuta alla mente.
(E.J.Leed, Terra di nessuno.
Esperienza bellica e identità personale della prima guerra mondiale)